I record dell’atletica spariranno nei prossimi anni?

Usain Bolt, detentore del record mondiale dei 100 m piani, 200 m piani e staffetta 4×100 m.

Il cervello è una “macchina” unica: è in grado di imparare dal passato per costruire schemi comportamentali da applicare nel futuro. Del resto, questa è una delle definizioni di intelligenza. Il fatto interessante è che l’evoluzione della ricerca negli ultimi decenni mostra in modo inequivocabile che esiste la possibilità concreta di definire modelli matematici del processo di apprendimento. Uno degli esempi più famosi è quello applicato all’ intelligenza artificiale. ‘Ogni tecnologia sufficientemente sofisticata, è indistinguibile dalla magia’, diceva Arthur C. Clarke e, in effetti, i modelli matematici consentono di prevedere il futuro, imparando dal passato. Applicando questi concetti allo sport, e più in particolare all’atletica leggera, possiamo vedere come la previsione del limite teorico del record del mondo dei 100 metri piani maschili è di 9″46, con un range di errore più o meno 4 centesimi di secondo. Come ogni previsione che si rispetti, infatti, occorre fornire non solo la stima del valore, cioè 9″46, ma anche l’errore atteso. Errore che, in questo caso, è anche piuttosto ristretto. Queste previsioni dimostrano, stando al tempo medio di progressione dei record, che nel giro massimo di 70 anni, e dunque entro il secolo in corso, non sarà più possibile a uomini e donne, migliorare i record di nessuna categoria, dai 100m piani al salto in lungo, al lancio del giavellotto, alla maratona. Ecco che si porrà dunque un altro problema, la competizione sarà sempre più livellata, con margini sempre minori fra gli atleti, e forse la noia di non poter più gioire per un record, per un primato che ci fa battere il cuore, ci emoziona come fossimo noi i protagonisti dell’impresa. Perché un limite che l’uomo supera è, in fondo, un passo in avanti che sentiamo un po’ anche nostro. E quando non sarà più possibile, probabilmente anche la competizione cambierà, troverà nuove strade. Intanto restano ancora molti record che non vengono battuti da oltre 30 anni. Il più “antico” è quello degli 800 m piani donne, realizzato a Monaco di Baviera il 26 luglio 1983 dall’atleta cecoslovacca Jarmila Kratochvilova, 1’53”. Ma ha già i suoi annetti anche quello della divina Griffith, la sfortunata atleta americana, così in anticipo sugli anni col suo incredibile primato che abbassò il limite addirittura di 27 centesimi di secondo. Morì a soli 38 anni a Mission Viejo, in California: rimase soffocata durante una crisi epilettica che la colse nel sonno. In quel 1988 era riuscita ad ottenere anche il record mondiale dei 200 m piani, con l’incredibile tempo di 21″34, altro record ancora imbattuto. Gli atleti capaci di abbattere dei muri che si credevano troppo alti per almeno un altro decennio o più, dimostrano quanto i modelli matematici possano sbagliarsi, non considerando questi campioni senza tempo. E’ un sogno romantico, forse, ma un errore di calcolo potrebbe regalare agli sportivi del prossimo secolo qualche altro anno di emozioni, prima del temuto appiattimento. E ad un bambino che si allena, non si può togliere il sogno di battere i propri idoli, di superarli, entrando nella ristretta cerchia dei fenomeni che hanno scritto il loro nome nell’albo dei record mondiali

Di recente, il 20 febbraio 2021 ai campionati italiani assoluti indoor di Ancona, Larissa Iapichino eguaglia il record italiano indoor, detenuto da sua madre Fiona May, con la misura di 6,91 m, stabilendo inoltre il nuovo record mondiale under 20.

A 18 anni è un risultato straordinario, che lascia ben sperare per il futuro dell’atletica leggera italiana. E chissà che il sogno romantico di Larissa, di superare sua madre Fiona, non sia che l’ennesima, splendida pagina, da scrivere nell’album dei record. Al di là di freddi algoritmi e modelli matematici, speriamo che queste storie continuino per sempre.

La progressione del record del mondo maschile e femminile nei 100 m piani.

Atleta Data Nazionalità Luogo Tempo
Asafa Powell
18 agosto 2006
Giamaicana
Zurigo, Svizzera
9"77
Asafa Powell
9 settembre 2007
Giamaicana
Rieti, Italia
9"74
Usain Bolt
31 maggio 2008
Giamaicana
New York, Stati Uniti
9"72
Usain Bolt
16 agosto 2008
Giamaicana
Pechino, China
9"69
Usain Bolt
16 agosto 2009
Giamaicana
Berlino, Germania
9"58
Atleta Data Nazionalità Luogo Tempo
Marlies Gohr
9 luglio 1982
Tedesca
Berlino Est
10"88
Marlies Gohr
8 giugno 1983
Tedesca
Berlino Est
10"81
Evelyn Ashford
3 luglio 1983
Americana
Colorado Springs, Stati Uniti
10"79
Evelyn Ashford
22 agosto 1984
Americana
Zurigo, Svizzera
10"76
Florence Griffith-Joyner
16 luglio 1988
Americana
Indianapolis, Stati Uniti
10"49

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