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“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”.

 Nelson Mandela

Le storie del Giro d'Italia

Girardengo si ferma qui

È il 2 giugno 1921: non è ancora festa in Italia perché la Repubblica è di là da venire e c’è ancora la Monarchia, ma il Giro d’Italia di ciclismo è già una festa di popolo: si corre infatti da oltre un decennio e quella in corso è già la nona edizione. Solo la Grande Guerra lo ha, parzialmente, fermato, non permettendo la disputa delle edizioni dal 1915 al 1918.

INTERVISTA ESCLUSIVA A RICKY ALBERTOSI

Per la nostra rubrica “Ritratti”, abbiamo incontrato l’ex portiere Ricky Albertosi, campione d’Italia con Cagliari e Milan e vincitore dell’Europeo del 1968.

Il podio delle vincitrici di slam all time

1# Margaret Smith Court (Albury, 16 luglio 1942) è un’ex tennista australiana. Considerata una delle migliori tenniste della storia, è vincitrice di 64 prove del Grande Slam: 24 in singolare (record assoluto), 19 in doppio e 21 in doppio misto; è anche una delle sole tre giocatrici (le altre sono state Maureen Connolly nel 1953 e Steffi Graf nel 1988) a essersi aggiudicata il Grande Slam, impresa compiuta nel 1970, per prima nell’Era Open. I 21 titoli in doppio misto conquistati nei tornei del Grande Slam l’hanno resa la tennista più vincente della specialità nei quattro Major sia tra gli uomini che tra le donne.

2# Serena Jameka Williams (Saginaw, 26 settembre 1981) è una tennista statunitense. Soprannominata The Queen (“La regina”), è considerata una delle migliori tenniste di tutti i tempi, anche da leggende di questo sport come Chris Evert, grazie alla sua forza fisica e mentale, ai suoi potenti colpi da fondo campo e al miglior servizio del circuito, nel corso di una carriera longeva. È diventata la numero uno del mondo per la prima volta l’8 luglio 2002 ed ha occupato questa posizione per un totale complessivo di 319 settimane, terza nella classifica di tutti i tempi (dietro a Steffi Graf con 377 e Martina Navratilova con 331); è però al primo posto per settimane consecutive da migliore in graduatoria (186, al pari della Graf).

3# Stefanie Maria Graf, detta Steffi (Mannheim, 14 giugno 1969), è un’ex tennista tedesca naturalizzata statunitense, considerata da molti la migliore tennista e tra le migliori atlete della storia. Atleta completa, rapida, potente e veloce, il suo colpo più forte era il celebre dritto, che le valse il soprannome di Fräulein Forehand (“Miss Dritto”) e che le consentì di essere a lungo numero uno della classifica mondiale (377 settimane complessive, tennista donna che vi è rimasta per più tempo). È, assieme a Serena Williams, tra le uniche atlete al mondo ad aver vinto, al singolare, i quattro tornei del Grande Slam, la medaglia d’oro ai Giochi olimpici estivi, il WTA Championships, la Fed Cup e la Hopman Cup.

LA CANZONE ROMANTICA DELLA SETTIMANA

La sigla italiana storica di “Holly e Benji due fuoriclasse”, musica di Augusto Martelli, testo di Alessandra Valeri Manera e Nicola Gianni Muratori, cantata da Paolo Picutti, è un tuffo nei ricordi per la generazione romantica per eccellenza, quella di chi ricorda con nostalgia le interminabili e impossibili sgroppate, attraverso campi lunghi km e km.

ALBUM OLD STYLE

Jesse Owens alle Olimpiadi 1936
Quegli schiaffi al Fùhrer
James Cleveland Owens è stato un velocista e lunghista statunitense, noto per la sua partecipazione ai Giochi olimpici di Berlino 1936, dove vinse quattro medaglie d'oro e fu la stella dei Giochi.
20 iarde non bastano
Dopo Berlino passò al professionismo, disputando anche gare ad handicap. Owens concedeva ai velocisti locali dieci o venti iarde di vantaggio, battendoli ugualmente sulla distanza delle 100 iarde.
Una stella che brilla ancora
Nel 1980 gli è stato dedicato un asteroide scoperto: il 6758 Jesseowens. Nel 1984 la strada di Berlino che porta allo Stadio Olimpico, venne ribattezzata in suo onore e nel 1990 gli fu assegnata la medaglia d'oro del Congresso dal Presidente George Bush.
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"Non solo un gioco 

Le Marche del calcio"

di Andrea Pongetti

 

Dalle prime partite giocate in campi polverosi, con maglie sbiadite e scarpe rattoppate, ai gol del senigalliese Renato Cesarini – l’unico calciatore diventato un modo di dire – all’ultimo minuto con la maglia azzurra e la Juventus, alla celebre aggressione all’arbitro Vannini durante un infuocato Anconitana-Pisa al Dorico nel secondo dopoguerra, ai tanti infernali derby provinciali fino ai successi di Ascoli, Ancona e Samb negli anni Ottanta e Novanta e alle difficoltà, soprattutto economiche, dei giorni nostri in cui le Marche sono comunque ancora protagoniste col Commissario Tecnico azzurro Roberto Mancini, originario di Jesi.
Andrea Pongetti
Giornalista