Sara D’ Ambrogio, orgoglio e riscatto

Promessa del tennis, ha trovato nel padel soddisfazioni e trionfi

Sara’s world

Caparbia e generosa, ha saputo rinascere dalle ceneri del tennis, affermandosi come una delle migliori interpreti di questo sport. Scopriamo Sara D’ Ambrogio, Ct della nazionale juniores di padel femminile.

Sara premiata dal CONI al merito sportivo
Sara D’Ambrogio in campo

Per la rubrica “Ritratti”, abbiamo avvicinato Sara D’Ambrogio, Ct della selezione italiana juniores femminile di padel, nonché giocatrice di serie A e della nazionale, con la quale arrivò quarta ai Mondiali in Paraguay nel 2018.

Ciao Sara, parliamo subito del padel, questo sport così in ascesa da aver superato persino il calcetto nelle prenotazioni dei campi, nei centri sportivi di tutta Italia. Come ti ci sei avvicinata, dopo la tua formazione tennistica?

“Mi sono avvicinata al padel per caso. Nel mio circolo hanno fatto costruire all’inizio un campo, e quando l’ho visto mi son detta “Sarà il mio sport”. Me lo sentivo che avrebbe preso e stravolto la mia vita. E così è stato. Il mio sogno era di entrare in Nazionale e diventare una insegnante affermata. Me lo ripetevo sempre nella testa. Qualcosina è riuscita, dai.”

Come concili l’attività di giocatrice e di coach?

“Conciliare non è semplice. Non ho mai avuto un vero allenatore di padel, ho sempre fatto tutto da sola e quindi non mi alleno mai come giocatrice perché non ho nessuno. Mi alleno solo atleticamente, riesco a concedermi degli spazi la mattina per farlo, e subito dopo sono in campo come insegnante. Non è semplice conciliare entrambe le  attività, arrivi delle volte nei tornei che sei stanco mentalmente. Adesso però sto cercando di far tutto nel miglior modo possibile, e finalmente mi sento molto bene durante i tornei. Ho trovato il giusto equilibrio tra essere coach ed essere atleta.”

Come vedi il futuro del padel in Italia?

“Anni fa pronosticai il successo di questo sport. Mi derisero in parecchi. Parecchi insegnanti e atleti di sport con racchetta. Adesso me li ritrovo tutti in campo a giocare e tutti pronti a fare a gara per diventare subito maestri. Adesso sorrido io.”

Parliamo delle giovani promesse azzurre: vedi campionesse pronte a sbocciare?

“Ancora non abbiamo grandi numeri in Italia come giovani atlete, quindi siamo ancora molto acerbi sotto questo punto di vista. Ma fra qualche anno ne vedremo delle belle! Ci sono molte giovani pronte ad emergere in questo splendido sport.”

Hai nostalgia del tennis o il padel ti realizza in pieno? Fai qualche partitella con gli amici o dedichi tutte le tue energie al padel?

“Nel tennis ho avuto le mie soddisfazioni e le mie amarezze . Non ne parlo mai perché preferisco dimenticare il mio passato. Ora lo sguardo è sempre rivolto al padel che mi soddisfa in toto e mi ha dato la mia rivincita personale. Una racchetta da tennis non la tocco da un paio di anni. No, non mi manca affatto.”

Una splendida storia di riscatto e di successi, per un’atleta che di certo saprà regalare tante altre soddisfazioni ai tifosi azzurri. Grazie, Sara!

Antonio Petrucci

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